venerdì 9 gennaio 2015

Le scuole di Cernusco senza Certificato Prevenzione Incendi

Mentre a Cernusco si parla di costruire una nuova scuola e si abbattono gli alberi per dichiarate ragioni di sicurezza rileviamo un fatto gravissimo.

Gli edifici scolastici delle scuole di Cernusco sul naviglio, dove sono presenti più di 4000 bambini e ragazzi cernuschesi,  non sono a norma con il Certificato Prevenzione Incendi. 
ll certificato di prevenzione incendi (CPI) è un attestato che certifica il rispetto della normativa prevenzione incendi, ossia certifica la sussistenza dei requisiti di sicurezza antincendio.
La mancanza della certificazione nelle scuole comporta gravi sanzioni penali oltre alla possibile sospensione dell'attività disposta del Prefetto,  e in caso di incendio o infortunio la mancata copertura assicurativa con rivalsa sui responsabili delle scuole, dirigenti e amministrazione comunale. 

Il caso è venuto alla luce grazie alla richiesta della C.P.I. fatta nello scorso ottobre dalla nuova dirigente dell'Istituto comprensivo di Via Don Milani- Buonarroti che, per venire incontro alle esigenze della mensa dei ragazzi del modulo, ha richiesto agli uffici comunali la documentazione, in quanto voleva avere la garanzia che il refettorio avesse le condizioni di sicurezza per ospitare tutte le classi. 
Si è cosi scoperto che l'ultima documentazione risale al 1997 e quindi non più valida. 
A questo punto ci chiediamo quali siano le condizioni anche degli altri edifici scolastici  in merito alla Certificazione Prevenzione Incendi.

"L'episodio del crollo dell'intonaco della scuola dell'infanzia di Sesto San Giovanni di giovedì scorso dimostra come troppe scuole in Italia - come afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi - non siano sicure e rappresentino un potenziale rischio per la salute di studenti, insegnanti e personale scolastico".
Proprio per questo Persona e Città ha fatto richiesta al Comando dei Vigili del Fuoco Provinciale di verificare la situazione degli edifici scolastici della città e chiesto con Pec protocollata la documentazione di tutte le C.P.I. degli edifici scolastici insieme al carteggio tra i Dirigenti Scolastici e l' Amministrazione comunale per comprendere di chi siano le responsabilità delle mancate richieste in tal senso.

Chiediamo ai Consigli d'Istituto e ai comitati dei genitori di svolgere in questo senso un azione di prevenzione, verifica e di controllo delle normative riguardante la salute e la sicurezza dei nostri ragazzi.  
Ci sembra opportuno che il Sindaco in quanto responsabile delle strutture scolastiche, chiarisca in merito al loro  stato di agibilità, spiegando quali sono i percorsi che intende intraprendere per renderle sicure e segnalare chi siano i responsabili delle precedenti omissioni in materia oltre a prendere opportuni provvedimenti in merito.
A questo proposito verrà presentata in consiglio comunale una nostra interrogazione.  

Claudio Gargantini
Capogruppo Persona e Città

4 commenti:

Eugenio Comincini ha detto...

Non è affatto vero che il Comune non si sia mai preoccupato della questione dei CPI delle scuole e la situazione è decisamente più complessa di come viene rappresentata da Gargantini.
Intanto serve una premessa storica.
La legge 7 dicembre 1984 n°818 ha stabilito che le attività sorte prima del 10 dicembre 1984 sprovviste di certificati prevenzioni incendi (CPI) potevano proseguire l’esercizio dotandosi di un nulla osta provvisorio (NOP) entro il 31 dicembre 1991. Il NOP veniva rilasciato dai comandi Vigili del Fuoco controllando le dichiarazioni e le certificazioni predisposte da professionisti. Le nostre scuole si sono dotate dei relativi NOP ben oltre la scadenza del 1991, risalendo infatti al 1997. Alla scadenza dei NOP vennero fatte delle proroghe, quindi i CPI le nostre scuole non li hanno praticamente mai avuti. E non mi pare che nessuno si sia scomposto nel recente passato per una cosa del genere: né Amministratori pregressi, né dirigenti comunali o scolastici, né genitori. Chiedo se nella verifica delle responsabilità devo partire dal 1984…
Questa Amministrazione, in questi anni, si è preoccupata di avviare il monitoraggio della situazione degli edifici pubblici (non solo scuole, ma anche centri sportivi, palazzo comunale e quant’altro), rilevando la pressoché totale assenza della necessaria documentazione formale, pur fotografando una situazione che vede comunque garantita l’osservanza delle misure più urgenti ed essenziali.
L’avvio del censimento delle opere da eseguirsi per il corretto rilascio dei CPI ha permesso di quantificare gli oneri necessari (sia professionali che delle opere da eseguire) e di programmare gli interventi.
Si è quindi avviata l’attività per alcuni edifici, eseguendo in alcuni casi anche le opere. E si è verificata la certificazione non solo dell’antincendio, ma anche le necessarie certificazioni degli impianti elettrici, centrali termiche, ecc., programmando ed eseguendo gli interventi.
Per diversi edifici si è già ottenuto da parte dei Vigili del Fuoco il parere di conformità sul progetto da eseguire e per alcuni di essi sono anche già state eseguite le relative opere.
Il Consigliere Gargantini, se avesse letto la documentazione di bilancio 2015 che gli è stata consegnata a fine novembre scorso in vista del Consiglio comunale del 18 dicembre, avrebbe potuto verificare che sono stati stanziati 964.000 euro per opere da eseguire nelle scuole e in altri edifici pubblici per il corretto rilascio dei CPI, dopo che – come già sopra precisato – sono stati già chiesti ed ottenuti ai Vigili dei Fuochi i necessari pareri di conformità sui progetti.
Ma oltre a non essersi presentato al Consiglio che ha votato il bilancio 2015, evidentemente non ha neppure letto la documentazione, altrimenti avrebbe già trovato una parte delle risposte alle sue domande.
Gli interventi sono stati quindi monitorati, preventivati e programmati e la programmazione delle relative attività per la realizzazione delle opere è in corso da tempo. Ben prima del caso citato.
Ora: non venitemi a dire che questa Amministrazione si è disinteressata del tema.
Vale la pena ricordare – e qualcuno lo ricorderà di certo – che alcuni mesi fa si è verificato un piccolo incendio sul tetto dell’asilo nido di via Buonarroti (dovuto a dei lavori in corso): allora uscirono i Vigili del Fuoco ed essendo già stato spento l’incendio, verificarono la documentazione; appurarono che il CPI non c’era, ma appurarono pure

Eugenio Comincini ha detto...

che era già stato depositato l’esame di progetto, sul quale era anche già stato ottenuto il parere favorevole. I Vigili del Fuoco non eccepirono altro, rilevando che i presidi di sicurezza erano presenti, avevano funzionato, ed erano a norma. Avevano visto situazioni decisamente peggiori nel territorio milanese.
Rilevo che questa Amministrazione sta investendo sulle scuole in maniera massiccia: oltre ai CPI, voglio ricordare le manutenzioni straordinarie, il monitoraggio sul rischio sismico e relativi interventi di consolidamento (attività per altro avviata ben prima che venisse incrementato di un livello il rischio sismico della nostra zona), la realizzazione del nuovo polo scolastico.
Ora, rispondendo a questo post, non ho modo di fornire i singoli dettagli che il Consigliere Gargantini ha chiesto e che avrà; ma credo di aver dato utili informazioni per comprendere che la situazione della sicurezza delle nostre scuole è tema importante per la nostra Amministrazione comunale e sul quale lavoriamo da tempo. Chiudo dunque rassicurando famiglie e cittadine circa la sicurezza delle nostre scuole: gli edifici sono monitorati e la programmazione degli interventi è fatta costantemente ed è in esecuzione. Tenuto conto della situazione ampiamente critica degli edifici scolastici in Italia, ritengo che la nostra città proprio non debba preoccuparsi.
Se si voleva affrontare il problema in modo serio sarebbe bastato andare negli Uffici comunali e si sarebbe potuto verificare con i tecnici se tutti i presidi di sicurezza sono presenti e regolarmente funzionanti. Avere il CPI e poi non fare la manutenzione sugli estintori o altri presidi anti incendio o non saperli usare è e sarebbe decisamente più grave… Certo che serve anche il CPI, e come sopra precisato stiamo lavorando e quindi non si dovranno attendere le calende greche per vedere anche formalmente sistemate le situazioni ancora mancanti, essendo programmate e finanziate per questo anno. Se poi si preferisce pensare che un pezzo di carta garantisca la sicurezza dei nostri figli più di altro, ognuno è libero di pensarla come vuole. La prevenzione passa non tanto e non solo dai pezzi di carta, ma dalla presenza e dal controllo di tutti i presidi di sicurezza, cosa costantemente fatta nel corso degli anni dal nostro Comune. Trovo dunque squallido creare inutile allarme presso le famiglie solo per attaccare l’Amministrazione comunale. Ma del resto questo stile lo avevamo già registrato in occasione delle inutili ed infondate polemiche sulla mensa.
Perché dover procurare inutilmente allarme?
Ricordo, salutando cordialmente, che il procurato allarme è un reato penalmente perseguibile.
Eugenio Comincini

Anonimo ha detto...

Spento direttamente dal sindaco di cernusco

Patetico fare gli allarmisti per ottenere un poco di visite....

Sergio Pozzi ha detto...

Se in un Condominio qualsiasi (che non è un edificio pubblico) non c'è il CPI (che non è il NOP) succede il finimondo perchè legato all'abitabilità/agibilità dell'edificio. Se non si rubricano le scadenze dei CPI si commette una grave mancanza amministrativa. Se la pletora di Amministratori che ha eventualmente amministrato un Condominio non ha controllato, tutti hanno sbagliato. Se succede il mancato ottenimento/rinnovo periodico (SCIA) l'Amministratore è mandato a casa. Si vede che ci sono due modi di gestire la sicurezza antincendio e amministrare.

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