domenica 31 luglio 2011

Le notti insonni del bebè sono un' esperienza unica, bella ed edificante.

Ho da poco terminato il libro Fate la nanna, in cui dopo un'attenta analisi dei problemi legati all'insonnia del bambino con relative ripercussioni sulla vita di coppia si propone un percorso di "rieducazione" al sonno del pupo, che le mie riflessioni mi portano invece a ringraziare il cielo per le notti insonne passate con mio figlio tra le braccia nel primo, e non solo, anno di vita.

Il libro arriva a proporre, per riportare il bambino al sonno notturno, un percorso , che definirei straziante per il bebè, di pianti solitari interrotti dalle rassicurazioni del genitore a intervalli predeterminati, per il periodo di una settimana intera.
Dopodichè il bambino cade sfinito e dorme la notte, lasciando i genitori a sperare che lo stesso non abbia introiettato nessun sentimento di abbandono.

Per quello che riguarda la mia esperienza, le ore passate con Luca tra le braccia tra le 3 e le 4 della notte, e a volte fino al mattino, dopo gli inutili tentativi di rimetterlo nel lettino, sono una delle esperienze più affascinanti e intense della vita che auguro anche a ogni uomo della terra.



Grazie al fascino della notte, i pensieri e la tenerezza vissuti con Luca si sono trasformati in un esperienza unica, che ringrazio di aver vissuto.

Il pianto del bambino è musica, basta saperla ascoltare, il suo volto tra le nostre braccia è tenerezza allo stato puro.





Sono momenti che auguro a ogni genitore liberamente di vivere.
E visto che la vita è unica e i figli non sono illimitati ti consiglio di non permettete a nessuno di negarteli.

Proprio in una di quelle prime notti, il pianto di mio figlio ha risolto la tentazione di scavalcare le regole del pubblico per facilitare la sua assistenza.

La scelta del pediatra, dopo le dovute informazioni sui dottori disponibili, aveva stuzzicato in me la ricerca di contatti per ottenere un posto dove non c'era disponibilità.

Ma questi miei non convinti tentativi lasciavano continuamente in me l'amaro in bocca per una pratica che non condividevo ma che pensavo "necessaria" per il bene di mio figlio.

Arrivare con le conoscenze, dove il semplice comune cittadino non poteva, era il soppruso e la testimonianza peggiore con cui potevo accogliere al mondo un nuovo libero cittadino.

Proprio nella notte dei pensieri, il pianto di mio figlio Luca accompagnato dal suo tenero volto, mi hanno dato il coraggio di accettare la sfida di essere, davanti al servizio pubblico, uno come gli altri.

Si, perchè il pubblico è il riallineamento delle disuguaglianze del "privato".
Almeno così dovrebbe essere.
Ecco perchè dobbiamo tutti amare e rispettare la nostra comunità civile con i suoi servizi pubblici.

Cosi decisi, e il mattino mi svegliai sereno e felice.
Mi misi in coda all'Asl, scelsi il pediatra tra quelli disponibili, e proprio grazie al servizio pubblico posso dire di essere stato fortunato.
Ho incontrato un signor dottore e un ottimo pediatra.

La morale è presto detta.

Se nella notte il nostro bambino non ha bisogno di temporanei abbandoni ma solo di ascolto profondo e di parole amorevoli, all'ingresso della vita civile può essere lo stimolo per chiedere che i diritti siano uguali per tutti senza scorciatoie preferenziali per nessuno.

Perchè l'infanzia è la stessa in ogni angolo del mondo.
Cosi a me piace credere e sperare.

domenica 24 luglio 2011

La valigia dei libri



Alle porte delle vacanze la valigia dei libri è pronta, direi stracolma.

Ho preso qualcosa riguardante l'infanzia, FATE LA NANNA, testo sulla gestione del sonno dei figli, LE MADRI NON SBAGLIANO MAI, amore, ascolto e esempio per un mestiere, quello dei genitori, che secondo l'autore non è poi cosi difficile, per terminare con NON DITE MAI..., le parole giuste per comunicare con i figli dalla A alla Z.

Qualcosa sull'ascolto e sulla stima di sè con L'ARTE DI ASCOLTARE di Eric Fromm e LA STIMA DI SE' di Andrè e Lelord.

Ma il pensiero e la persona di cui voglio ubriacarmi in questa estate 2011 è Roberta De Monticelli con le sue riflessioni sulla persona umana, la morale, l'ideologia.
Ho portato con me LA CONOSCENZA PERSONALE, LA QUESTIONE MORALE, L'ORDINE DEL CUORE e SULLO SPIRITO E L'IDEOLOGIA.

E per la serie lo studio non finisce mai, un manuale di COUNSELING, dalla teria all'applicazione e A CHE GIOCO GIOCHIAMO di Eric Berne.

La valigia è piena, di tempo ce ne sarà abbastanza e se proprio non riuscirò a leggere tutto sarà perchè il tempo della lettura verrà usato per "leggere" quel libro della vita che è mio figlio Luca.

Buona estate.

sabato 16 luglio 2011

Il Testamento biologico in consiglio comunale.

Scrivo sopra il post per comunicare che ho chiesto di rinviare la mozione in quanto la stessa sarebbe vanificata nella sua parte di mandato dall'eventuale legge che il parlamento sta producendo atta a scipparci la vita.

Mercoledi 20 luglio alle ore 19 presenterò in consiglio comunale la mozione per il testamento biologico.

Anche il comune, quale luogo più vicino alla vita delle persone, è invitato a dare un segnale di sensibilità, attenzione e rispetto alla dignità della persona.

Ecco il testo che sarà presentato mercoledì prossimo in consiglio comunale.

Come potete leggere non si tratta ne di eutanasia ne di dolce morte, bensi di rispettare la coscienza e la dignità della persona attraverso il testamento biologico, se richiesto dall'interessato, nel momento di indisponibiltà della propria volontà persistendo lo stato di malattia o lesione traumatica cerebrale invalidante e irreversibile.


Mozione per il Testamento biologico

Egr. Presidente del Consiglio
Premesso che:
. l’articolo 32, comma 2, della Costituzione stabilisce che la legge in nessun caso può violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana, cosicché neanche il Parlamento all’unanimità potrebbe imporre a qualcuno qualcosa che violi il rispetto della sua persona;
. l’articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea stabilisce che ogni individuo ha diritto alla propria integrità fisica e psichica;
. l’articolo 1 della legge n. 180 del 1978 stabilisce che i trattamenti sanitari qualora obbligatori possono essere disposti solo nel rispetto della dignità della persona e dei diritti civili e politici garantiti dalla Costituzione;
- la Convenzione per la protezione dei Diritti dell’Uomo e della dignità dell’essere umano nei confronti delle applicazioni della biologia e della medicina: Convenzione sui Diritti dell’Uomo e la biomedicina, Oviedo 1977, ratificata dal Governo Italiano ai sensi della Legge n° 145 del 28 marzo 2001, stabilisce all’articolo 9 che “i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che al momento dell‘intervento non è in grado di esprimere la propria volontà saranno tenuti in considerazione “;
- il nuovo Codice di Deontologia Medica adottato dalla Federazione Nazionale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, che dopo aver precisato all’articolo 16 che “il medico deve astenersi dall’ostinazione in trattamenti diagnostici e terapeutici da cui non si possa attendere un beneficio per la salute del malato...”, all’articolo 35 afferma che “il medico non deve intraprendere attività terapeutica senza l’acquisizione del consenso esplicito e informato del paziente. (...) In ogni caso, in presenza di un documentato rifiuto di persona capace, il medico deve desistere da atti curativi, non essendo consentito alcun trattamento medico contro la volontà della persona”;
- lo stesso Codice di Deontologia Medica, che all’articolo 38, afferma che “il medico deve attenersi (...) alla volontà liberamente espressa dalla persona di curarsi (...). Il medico, se il paziente non è in grado di esprimere la propria volontà, deve tenere conto nelle proprie scelte di quanto precedentemente manifestato dallo stesso in modo certo e documentato”.
. nel caso del diritto alla salute o di altri diritti essenziali di pari rango a causa del loro carattere essenziale di inerenza alla persona che essi rivestono, la rilevanza centrale del principio di autodeterminazione vale a qualificarli come veri e proprio diritti di libertà. Ne discende che ogni soggetto leso nella sua integrità psico-fisica non ha solo il diritto di essere curato, ma vanta una pretesa costituzionalmente qualificata di essere curato nei termini in cui egli stesso desideri, spettando solo a lui decidere a quale terapia sottoporsi o quale rifiutare;
. ogni individuo ha il diritto di rifiutare e non essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario, essendo questo diritto fondato sulla disponibilità del bene salute da parte del diretto interessato e sfocia nel suo consenso informato ad una determinata prestazione sanitaria;
. la Corte costituzionale, nella sentenza numero 438 del 2008, ha affermato che il diritto del paziente al consenso informato è sintesi di due diritti fondamentali della persona: quello alla salute e quello all’autodeterminazione, al fine di garantire la libera e consapevole scelta da parte del paziente e, contestualmente, la sua stessa libertà personale conformemente all’art. 32, comma 2, della Costituzione;
. la Corte di Cassazione, nella sentenza numero 21748 del 2007, ha stabilito che alimentazione ed idratazione sono senza dubbio trattamenti medici e, quindi, come tali rinunciabili;
. i pazienti che non sono in grado di esprimere la propria volontà sulle cure loro praticate o da praticare non devono, in ogni caso, essere discriminati rispetto ai pazienti in grado di esprimere il proprio consenso pertanto, qualora sia possibile ricostruire la loro volontà espressa quando ancora erano in grado di farlo, questa deve essere rispettata al fine di evitare nei loro confronti la pratica di determinate cure mediche che essi rifiutano;
considerato che:
. non esiste nell’ordinamento italiano un vuoto normativo relativo al diritto della persona di indicare i trattamenti sanitari ai quali voglia essere sottoposto e quelli che invece rifiuti, in quanto inerendo il rifiuto di cura ai diritti fondamentali della persona, come quello all’autodeterminazione, non c’è bisogno di riaffermarlo con una legge;
. il potere politico e quello legislativo non possono prevaricare la coscienza personale e operare in modo tale da sostituirsi alle decisioni libere e consapevoli dell’interessato, mentre devono intervenire al fine di favorire e assicurare il rispetto di tali libere decisioni;
considerato inoltre che:
. la legge stabilisce che la funzione di certezza circa la provenienza di dichiarazioni private può essere assicurata da pubblici ufficiali cui è affidato il potere di autenticare legalmente la sottoscrizione altrui previo accertamento dell’identità del dichiarante;
. tale funzione può essere svolta anche presso gli uffici municipali;
- in qualsiasi momento il dichiarante può cambiare, variare o eliminare la propria dichiarazione.
Tutto ciò premesso,
I sottoscritti consiglieri chiedono che il Consiglio comunale dia mandato alla Giunta comunale e al Sindaco
- di istituire un Registro che raccolga le attestazioni dei soggetti residenti che hanno redatto le proprie dichiarazioni anticipate di volontà con l'indicazione dell'avvenuta redazione di tali dichiarazioni e del luogo o dei soggetti presso cui sono conservate (notaio/fiduciario/altro depositario) al fine di garantirne la certezza della data di presentazione e della fonte di provenienza.
- Il Registro costituisce una semplice raccolta di dichiarazioni dei soggetti residenti rese sotto forma di dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, attestanti l’avvenuta redazione della dichiarazione di fine vita, il luogo o il/i soggetto/i presso cui è conservato il documento nonché il/i soggetti fiduciari, al solo fine di fornire, nei limiti delle competenze dell’Ente Locale, una forma di documentazione della data di presentazione e della fonte di provenienza, senza la materiale raccolta dei “testamenti”.
- di disciplinare ogni altro aspetto necessario per dare attuazione a quanto disposto con la presente mozione
- inviare una nota al Parlamento Italiano che chieda di rispettare l’articolo 32 della Costituzione e di quanto sopra premesso e il principio di autodeterminazione delle coscienza personale.
- dare comunicazione ai cittadini attraverso i mezzi di comunicazione istituzionali e non dell’avvenuta istituzione del Registro.


Claudio Gargantini - Consigliere comunale indipendente

A muso duro

La musica e le parole di Pierangelo Bertoli mi hanno accompagnato in questi week end di su e giù per la Romagna.

Forse nessuna canzone rappresenta meglio il mio stile e la mia passione, nella mia esperienza politica di consigliere comunale, come A muso duro.

Te la propongo.

Buona estate.




E adesso che farò, non so che dire
e ho freddo come quando stavo solo
ho sempre scritto i versi con la penna
non ordini precisi di lavoro.
Ho sempre odiato i porci ed i ruffiani
e quelli che rubavano un salario
i falsi che si fanno una carriera
con certe prestazioni fuori orario
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
Ho speso quattro secoli di vita
e ho fatto mille viaggi nei deserti
perchè volevo dire ciò che penso
volevo andare avanti ad occhi aperti
adesso dovrei fare le canzoni
con i dosaggi esatti degli esperti
magari poi vestirmi come un fesso
per fare il deficiente nei concerti.
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
Non so se sono stato mai poeta
e non mi importa niente di saperlo
riempirò i bicchieri del mio vino
non so com'è però vi invito a berlo
e le masturbazioni celebrali
le lascio a chi è maturo al punto giusto
le mie canzoni voglio raccontarle
a chi sa masturbarsi per il gusto.
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
E non so se avrò gli amici a farmi il coro
o se avrò soltanto volti sconosciuti
canterò le mie canzoni a tutti loro
e alla fine della strada
potrò dire che i miei giorni li ho vissuti.

mercoledì 13 luglio 2011

Il nuovo parco giochi nasce difettato.


Nei giardini di via don Sturzo la cui apertura era prevista a metà giugno, è attiva dal 4 luglio la sola area giochi.

Se è apprezzabile la corsa per terminare l'intero progetto, non posso non criticare la scelta di alcuni giochi, e in particolare degli scivoli.


La nuova area giochi, bella da vedersi da lontano, lascia però l'amaro in bocca a mamme e bambini piccoli in quanto i due scivoli non possono essere utilizzati da parte dei bambini sotto i tre anni.

Sappiamo che proprio gli scivoli stimolino i bambini a sviluppare la propria capacità di osare e di esplorare oltre a quella di esprimere pura felicità nell'atto della discesa.

I nuovi scivoli invece, per le loro proibitive rampe d'accesso, sono inutilizzabili dai bimbi sotto i tre anni.

Il primo gradino è proprio impossibile da raggiungere.

Si poteva pensare a uno scivolo più evoluto per i grandi e ad uno "classico" con gradini per i più piccoli.

Rimane incomprensibile questa scelta che nega l'utilizzo dei giochi da parte dei tantissimi bimbi più piccoli presenti nel parco.





Inoltre mancano alcune sponde della piattaforma con il rischio che il bambino, magari posizionato da qualche volenteroso genitore, possa cadere direttamente a terra.


La zona giochi è tutta terrosa e ogni alzata di vento rende improponibile la permanenza ai giardini.

Altro dato negativo è che tutto il parco giochi è al sole in quanto sono stati tagliati due pini che ombreggiavano i giochi, rendendo improbabile la permanenza dei bambini nelle ore di maggior esposizione solare.



Se le piante fossero state malate e quindi da tagliare sarebbe bastato posizionare i giochi sotto le piante rimaste o stendere una vela.

Insomma, a sud di cernusco, tra la metropolitana e la padana , per una popolazione di circa 8000 abitanti, ci sono tre sole aree giochi.

Quella nella via Bachelet a fianco dell'oratorio Paolo VI( due soli scivoli) è abbandonata a se stessa e ormai preda delle compagnie giovanili che stazionano sopra e nei pressi dei giochi.


Quella dietro l'albergo molinetto è inserita in una terra di cantiere ( forse nociva alla salute) e posizionata sulla linea di fondo del campo di calcio.

Non è pensabile che i bambini possano utilizzare i giochi durante le partite di calcio disputate nel campo confinante.
















Considerazioni, le mie, condivise con alcuni genitori incontrari al parco giochi, che mi fanno pensare come a fronte della buona volontà degli uffici e dell'Assessore, manchi quella condivisione con i semplici cittadini, che migliorerebbero l'offerta pubblica.

Spero solo che l'Assessore Marchetti voglia riparare all'investimento fatto, che se pur efficiente, rischia di non essere completamente efficace.

Alcune semplici proposte.
Via don sturzo.

Posizionare nell'area giochi uno scivolo accessibile, tipo quello di via buonarroti, ai bambini più piccoli.
Mettere una vela sopra i dondoli per rendere la zona più ombreggiata o spostare i giochi in altra posizione.
Seminare quanto prima la terra.
Circondare i giochi,come si dovrebbe fare in tutte le aree giochi, con una recinzione per renderli più sicuri.


Molinetto
Fare una recinzione tra il campo di calcio e i giochi.
Cambiare la sabbia di cantiere con quella da spiaggia.

Via Berchet (Paolo VI)
Fare una piccola recinzione che eviti ai cani di entrare a sporcare e inviti i giovani a rispettare l'area giochi.
Inserire i due dondoli rimossi.

Spesso basta poco per rendere le scelte migliori, più funzionali e maggiormente rispondenti alle esigenze.

A disposizione come sempre.

mercoledì 6 luglio 2011

L'infanzia abbandonata dall'amministrazione Comincini.

Ecco il mio articolo sul numero in distribuzione in questi giorni nelle case dei cernuschesi.
Voglio renderlo in progress.
Quindi andrò avanti a scriverlo aggiungedo di volta in volta le mie considerazioni, i miei pensieri e i miei suggerimenti.
Dopotutto l'infanzia è un germoglio, quindi merita di essere seguita.

Ogni aggiornamento lo posterò su fb all'indirizzo http://www.facebook.com/?ref=home#!/cgargantini



L’infanzia abbandonata


Cernusco è una città ricca di infanzia e in continua evoluzione, visto che la città accoglierà circa 5000 nuovi cittadini nei prossimi anni come da Pgt.
Ad oggi i ragazzi residenti a Cernusco nati dagli anni 2005 sono cica 2150, di cui ben 1100 sotto i 3 anni. Una cosa meravigliosa per una città.
Ma basta chiedere ai genitori con passeggino al seguito per rendersi conto di come la città sia carente di servizi.

Ad oggi ci sono solo 110 posti circa per il nido e zero in convenzionata oltre alle liste di attesa per le materne.
Non solo nulla è stato fatto in questi 4 anni dall’Amministrazione Comincini sull’infanzia ma qualcosa addirittura è stato tolto, vedi un asilo a Ronco e lo stralcio dell’albo delle baby sitter.
E se il Tempo per le Famiglie vedrà la luce forse dopo 5 anni di amministrazione, nella Vecchia Filanda, i parchi giochi sono carenti, poco sicuri e spesso sporchi.
Inoltre chiari segnali di disparità, sfocianti nel favoritismo , sono presenti nel finanziamento all’asilo Sorre.

Ma come d’incanto ad un anno dalle prossime elezioni ecco che le iniziative della maggioranza fioccano come la neve.
Il Pd con il convegno denominato “Famiglia al centro”, e il Sindaco con l’Assessore Zecchini con l’iniziativa “La Cernusco family friendly comincia da me”.
Tutto ciò se da una parte è sicuramente occasione di riflessione e di proposte, dall’altro stride ancor di più con la realtà.

Ci si chiede se prima di promettere non ci debba essere da parte della maggioranza una spiegazione sui motivi per cui niente è stato fatto finora in tema di infanzia.
E spiegare sulla base di cosa, oggi i cittadini dovrebbero credere a nuove promesse.
Ricordiamo che la politica non è una questione di fede ma di fatti.
E sui fatti in tema di infanzia, in questi 4 anni di amministrazione, questa maggioranza si merita un bel 4 in pagella.

Sull’infanzia serve investire non solo a parole.
Teniamoci in contatto.

Scrivimi a claudiogargantini@alice.it , chiamami 335.6920669, o seguimi su http://claudiogargantini.blogspot.com/

martedì 5 luglio 2011

La dolce morte di Karol è la dolce morte di tutti noi.

C'è un tempo per nascere e uno per morire.
cosi recita l'Ecclesiaste.

Mi piace sapere che anche Karol Wojtyla ha pronunciato queste parole segno di una consapevolezza che definisce quel tempo in cui non ha più senso stare su questa terra.

«Lasciatemi andare dal Signore». Furono le ultime parole pronunciate con un debolissimo filo di voce da Giovanni Paolo II sul letto di morte, il 2 aprile del 2005.

Certo quelle parole furono pronunciate grazie al desiderio di chi non vedeva l'ora di andare nella casa del Padre.

Ma anche senza questo desiderio, dirsi e dire lasciatemi andare ha un profondo senso di consapevolezza di vita.
Consapevolezza che può esserci solo con una sana accoglienza della propria morte.

Di questo si parla quando si parla di testamento biologico.
Di lasciare che uno vada e che nulla lo possa trattenere quando non c'è più senso.

Anche a Cernusco sul naviglio il prossimo consiglio comunale definirà se si potrà lasciare traccia del luogo dove è depositato il nostro "lasciatemi andare"!!

Lasciami un tuo segno. Grazie

Grazie per i commenti lasciati. Vi chiedo una cortesia, lasciate la vostra firma, un riferimento, almeno il nome, magari la mail. La vita non è solo questione di merito e di metodo, ma anche e soprattutto una questione personale. Le cose che si dicono, come si dicono, acquistano sapore se riferite a un volto, a un nome.Ciao Claudio.



mail claudiogargantini@alice.it

cell. 335.6920669

fax 06.418.69.267