giovedì 16 dicembre 2010

Ma quanto costa 'o presepe?!

In piazza Gavazzi a Cernusco s/n è presente un presepe realizzato dagli artigiani scultori della Val Gardena.

Essendo tempo di crisi finanziaria per i comuni, ho chiesto al Sindaco nel consiglio comunale del 29 novembre quanto costasse alle casse comunali l'operazione presepe.



















La risposta del Sindaco è stata: "9.000 euro".

Purtroppo non è cosi.

La determina di spesa pubblicata sul sito comunale parla chiaro.

22.200 euro per il natale 2010 e 2011 più la custodia dello stesso in uno spazio comunale per tutto l'anno 2011 a nostre spese, senza dimenticare i costi per gli allacciamenti elettrici, altri 2.916 euro che comprendono anche l'allacciamento della pista di pattinaggio.

Mi sarei aspettato dal sindaco una risposta più completa e realistica, che dicesse tutto, ma così non è stato.

La cifra è importante, in particolar modo oggi se si pensa che i continui tagli del governo, chiedono ai comuni maggior oculatezza nelle scelte di spesa.

Sappiamo tutti che quei soldi sarebbero stati più utili in tanti altri ambiti a partire dalla scuola pubblica, visti i tagli effettuati anche da questa amministrazione( ne sarebbe stata felice, ne sono sicuro, anche la "sacra famiglia"!!)

Ma altre considerazioni nascono da questa scelta e da questa spesa.

E' corretto, ieri come oggi, segnare il territorio con simboli religiosi, che se importanti e condivisi da tanti non rappresentano il sentire di tutti, quasi che il luogo pubblico sia un continuum del sacro?
Secondo me no.

Penso che anche un politico di fede cristiana ( e qui i cattolici possono imparare dai fratelli valdesi che sulla laicità hanno certamente una marcia in più) possa garantire quell' equilibrio tra sacro e pubblico che valorizzi i due ambiti e ne rispetti i confini.
Restiamo in attesa della sua venuta.

E comunque più di 23.000 euro di spesa sono troppi anche per un presepe.

3 commenti:

Loris G. Navoni ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Loris G. Navoni ha detto...

Non entro nel merito dei costi del presepe, immagino che gli assessori e il sindaco abbiano fatto bene i conti su dove investire e come.

Quella che mi lascia perplesso e che non mi aspettavo da Claudio e` il seguente paragrafo:


E' corretto, ieri come oggi, segnare il territorio con simboli religiosi, che se importanti e condivisi da tanti non rappresentano il sentire di tutti, quasi che il luogo pubblico sia un continuum del sacro?
Secondo me no.


A parte che pretendere di annullare del tutto la pubblicazione dei simboli cristiani ( la nativita` nello specifico, che guarda caso e` il motivo principe della festa ) significa non tener conto dei duemila anni di storia che nel bene o nel male hanno avuto in Europa una impronta culturalmente orientata al cristianesimo. E con buona pace degli atei e degli ultralaici, e` cosa che non si puo` annullare, cancellare, obliare.


Ma poi, se l'ottica e` quella della pluralita`, anziche` vietare una presenza, io ne incoraggerei altre. A me farebbe piacere poter osservare segni e simboli ebrei, mussulmani, buddhisti, finanche neopagani, che rendono pubblica la loro fede in occasioni delle ricorrenze religiose loro proprie.


Questo si` sarebbe segno di pluralita` e di tolleranza. Perche` in ogni caso dal sacro non si puo` prescindere, e la negazione di Dio e delle sue manifestazioni tra gli uomini, come in sostanza e` proposta dagli attivisti atei e dai fondamentalisti laici ( quelli che non vogliono sentir parlare di presepi in piazza e di benedizioni alla scuola, ma poi anch'essi approfittano delle ferie natalizie ) non puo` portare al divieto assoluto di rendere pubblico il proprio credo. Si rischia di percorrere una china molto sdrucciolevole....

claudio ha detto...

Grazie Loris grazie per il commento.

Il tema è affascinante e accompagna l’umanità dalla nascita del mondo ma:

Ciò che contesto non è la valorizzazione del religioso, anzi, proprio nell’intervista a infolio di oggi dico che sarebbe stato opportuno dare un contributo alla manifestazione dei presepi a santa maria (http://www.cernuscoinfolio.net/leggiArticolo.php?id=2471&cat=3&anno=2010 ) ma contesto , che sia stata la municipalità , che per sua definizione è di tutti e non della maggior parte, a farsi promotrice di manifestazioni religiose (qual’e’ l’esposizione di un presepe) per due motivi precisi:

1.perché non è sua competenza
2.per rispettare il sacro che ha al suo interno le proprie dinamiche di proposizione.

Sottolineo che un simbolo religioso “rubato” perde il suo valore.

Per concludere

Se il presepe in piazza fosse stato proposto dalla parrocchia o da un associazione e avesse trovato il contributo (da discutere nelle dimensioni) dell’amministrazione è ok!

Un evento religioso proposto direttamente dall'amministrazione non è ok!

La linea è sottile lo so.

Io la riconosco proprio grazie alla mia esperienza cristiana.

Un abbraccio

Buone feste a tutti voi

buone feste
claudio

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