lunedì 24 novembre 2008

Le carezze come nutrimento

Abbiamo bisogno di carezze, ne abbiamo bisogno come dell’aria che respiriamo e del cibo di cui ci nutriamo.
Ne abbiamo bisogno nelle relazioni private ma anche in quelle pubbliche e professionali.
Parlare di carezze significa parlare di riconoscimenti.
Riconoscimento di sé e riconoscimento dell’altro; e poi ancora riconoscimento di sé attraverso il riconoscimento dell’altro.”

E il riconoscimento di sé attraverso il riconoscimento dell’altro è una delle più belle esperienze della vita.
Ma che cos’è una carezza?
La carezza è tutto ciò che, nella relazione tra due persone, implica uno scambio comunicativo, verbale o no, che comporta una certa dose di emozione, in una o entrambe le persone.”
Possiamo dire che “e’ carezza tutto ciò che, riconoscendo l’esistenza dell’altro, comporta una comunicazione con una valenza affettiva, anche minima.
Assertire sorridendo, toccare amichevolmente una spalla dire “sono contenta di vederti”, ascoltare con attenzione, dare un segno di disponibilità
.”
Le carezze riguardano la totalità della persona come delle loro azioni.
Facciamo un esempio per comprendere meglio il concetto.
In un giardinetto pubblico un bambino si sporca la camicia di gelato. La mamma che lo accompagna gli grida stizzita : “Sei un cretino”.
In questo caso la mamma da al bambino una carezza negativa incondizionata., senza appello.
Se gli dicesse con aria di disapprovazione : guarda che ti sei sporcato, gli farebbe una carezza negativa condizionata.
La carezza condizionata implica la disapprovazione di quell’azione, di quel modo di fare
.”
Una carezza incondizionata negativa colpisce la persona nel suo insieme.
Una carezza negativa condizionata è come un’area di possibile miglioramento.
Una carezza positiva condizionata, “hai fatto una cosa carina”, fa proprio piacere.
Una carezza positiva incondizionata, “sei carino”, può far godere.
Se ad essere destinatari di carezze si riceve qualcosa, lo stesso accade a colui che pronuncia le carezze.
Dare una carezza positiva, sia essa condizionata o incondizionata, arricchisce anche chi la da.
Dare una carezza negativa condizionata è fare una critica lasciando aperta la porta alla relazione.
Dare una carezza incondizionata negativa significa giudicare la persona e lascia l’amaro in bocca.
A proposito di carezze, mi permetto di consigliarti un bellissimo libro, da cui ho tratto il “virgolettato”, di Giacomo Magrograssi sulle carezze, Le carezze come nutrimento edito da Baldini Castaldi Dalai Editore.

Se la vita è tutta una questione di relazione, per una buona vita stiamo attenti alle carezze che facciamo e alle carezze che chiediamo.
Possiamo fare tanto bene o tanto male anche a noi stessi.

Claudio

1 commento:

Laura Bonalumi ha detto...

Mi piace sottolineare i libri e tempo fa ho sottolineato una frase che le tue parole mi hanno subito ricordato: “Se non si sa da che parte iniziare s’incominci da una carezza.” (P. Crepet)
Grazie, Laura

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