lunedì 29 settembre 2008

Uguaglianza e singolarità.

Forse ti sei sconvolto per la parola (merda) da me usata per prevedere dove arriveremmo un giorno se gli immigrati tornassero nelle terre di origine, ma questa parola è nulla in confronto alla morte dell’anima di una società che, spaventata dal forestiero, arriva a distogliere gli occhi dal povero, dall’affamato e dall’ignudo. Dal senza casa e senza lavoro.
Non comprendo perché, se la casa e il lavoro sono valori importanti per tutti noi occidentali, perché non dovrebbero valere anche per gli altri?
Che senso ha dividerci per colore della pelle, religione e cultura.
Non siamo persone innanzitutto?
Persone che credono nel Dio cristiano, persone che credono nel Dio mussulmano, persone che credono nel Dio ebraico. Persone che amano e persone che odiano. Persone nate in Italia, persone nate in America e persone nate in Romania. Persone che studiano, persone che lavorano. Persone che votano Berlusconi e persone che votano Veltroni. Persone che tifano Inter e persone che tifano Milan.
Si! Siamo tutto questo. Ma possiamo essere tutto questo perchè per prima cosa siamo Persone.
Dobbiamo salvaguardare le singolarità, ma occorre soprattutto riconoscere e valorizzare la matrice della Uguaglianza: la Persona.
Singolarità nell’Uguaglianza, l’unico modo per vivere senza rinnegarsi.

Claudio

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